Il Commissario Straordinario per la ricostruzione ad Ischia Dimitri Dello Buono, per Costruire Recuperare.

Ischia information modeling
“La prevenzione sismica e la pianificazione di interventi strutturali si realizza con l’interscambio delle informazioni e dei dati”
La pianificazione edilizia e la prevenzione si attuano attraverso la condivisione tecnologica dei dati, che oggi resistono nelle mani di singoli enti che quasi mai dialogano tra di loro. Ma come ha spiegato il Commissario Straordinario per la Ricostruzione ad Ischia Dimitri Dello Buono, sono serviti appena 20 mila euro per produrre un gemello digitale dell’isola, meglio noto nell’ambiente di settore come “Ischia Information Modeling” che replica la tecnologia Bim, per condividere la nuova pianificazione edilizia dell’isola tra patrimonio e fascicolo del fabbricato.
Dimitri Dello Buono è un tecnico del Cnr. La sua esperienza trentennale in condivisione di dati è stata tradotta negli innumerevoli passi in avanti compiuti dal Centro di Competenza Nazionale del Dipartimento della Protezione Civile. Nel dicembre 2022, nella fase più critica per Ischia, ha realizzato un contenitore digitale replicabile per le gestioni di tutte le emergenze, costruito grazie alla tecnologia e alla condivisione dei dati, approcciandosi ad un nuovo metodo di ricostruzione.
“La sicurezza del patrimonio strutturale e infrastrutturale ha due livelli di dibattito” chiarisce. “Il primo è quello normativo: bisogna fare un distinguo tra quello che le norme consentono e le necessità reali di una determinata situazione. Il legislatore purtroppo arriva sempre tardi e i processi decisionali sono troppo lenti rispetto al progresso tecnologico. Non c’è una lacuna normativa; al contrario in Italia di leggi ce ne sono fin troppe. Il problema è farle rispettare” argomenta.
Ischia information modeling
“Negli ultimi tempi si sono lanciati tutti sul superbonus per usufruire della possibilità dell’efficientamento energetico, e di garantirsi un approvvigionamento, ma nessuno ha pensato alla sicurezza sismica. Un andamento che è stato constatato ad Ischia, dove gli abitanti hanno optato per le installazioni dei climatizzatori, ma le abitazioni sono crollate con scosse di magnitudo 3.8. Sono stati registrati milioni di euro di investimenti per ridurre le bollette, ma non per la sicurezza degli edifici. Così al primo sisma blando, è crollato tutto”.
L’accusa di abusivismo che si è scagliata da tutta Italia ha la sua parte di fondatezza. “Sono state realizzate costruzioni senza progettazioni, di notte, con materiali non qualificati e tutto in maniera approssimata. Si fa tutto all’impronta e oggi il quadro che ne è venuto fuori vede la quasi totalità degli edifici ischitani con problemi. Anche le parrocchie ne hanno. Si tratta di un autentico paradosso se pensiamo che nel nostro Paese l’investimento per l’eccellenza è la casa e il mattone, ma non si investe in sicurezza”.
La costruzione di un contenitore digitale per intervenire sulle aree devastate dal sisma del 2017 e poi su quelle colpite dagli eventi alluvionali di novembre 2022 del territorio di Ischia significa mettere in rete le informazioni, e costruire conoscenza. “Ho impiegato appena 12 giorni per produrre il gemello digitale di Ischia, che peraltro è stato presentato a Ursula Von Der Leyen come programma pilota da adottare per le emergenze in Europa. Sono stati utilizzati i dati Copernicus, per cui l’Europa spende 16 milioni di euro all’anno, e incrociati con i dati ricavati dall’esperienza e dalla conoscenza. La tecnologia mi ha permesso di realizzare il primo modello che può essere esportato per tutte le realtà e tutte le emergenze. Non capisco perché non è stato adottato in Emilia Romagna” continua.
L’evoluzione informatica consente di realizzare in brevissimo tempo di ottenere tutte le informazioni possibili. Il compito dei dirigenti e di chi guida i coordinamenti di intervento, è quello di gestire come inserire i dati e come condividerli. “Il nodo della questione è solo questo: manca l’interscambio delle informazioni” tuona il consigliere del Cnr. “L’Italia è un Paese pieno di contraddizioni. Basti pensare che negli ultimi 20 anni sono stati trasferiti 8 milioni di euro all’anno per l’informatizzazione della Pubblica Amministrazione, ma non abbiamo ancora un fascicolo sanitario. Il Ministero per la Transizione Digitale dovrebbe farsi carico della necessità di trasferire ai rami centrali e periferici dello Stato le competenze tecnologiche e quelle informazioni utili a pianificare interventi importanti e risolutivi per la sicurezza del Paese e per un miglioramento della qualità della vita più in generale” conclude.
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